Le frequenze musicali a 440Hz o a 432Hz danno reali benefici?

Intonazione a 440Hz o a 432Hz? esistono reali benefici nell'adozione delle due convenzioni?

 Sul tema dell'intonazione si legge tutto e il contrario di tutto.

In sintesi potrei dire che esistono molti altri aspetti della musica, partendo dal timbro, la dinamica, la melodia, ed eventualmente nella riscoperta della musica non temperata che possono avere influenze comunicative ben maggiori rispetto a qualsiasi convenzione si scelga per l'intonazione (per rimanere esclusivamente in ambito "suono" ovviamente).

Cercherò di essere sintetico e di andare per gradi in modo da fornire dettagli sul mio pensiero e dare la possibilità di scegliere in autonomia l'intonazione preferita conoscendone le peculiarità e i limiti.

LA FREQUENZA

Iniziamo definendo cos'è una frequenza.

Una frequenza è il numero di eventi uguali che si presentano in una determinata unità di tempo.

Nel nostro caso gli eventi che ci interessa misurare sono le oscillazioni complete di un corpo, per gli idiofoni, della corda, per gli strumenti a corda, o del numero di pulsazioni complete all'interno ci corpi cavi, per gli strumenti a fiato. Questi vengono contati all'interno del tempo di un secondo.

Pizzicando una corda, il suo numero di oscillazioni definirà la sua nota. Se ne compisse 110 in un secondo, si avrebbe una nota a 110Hz, corrispondente ad un La sulla seconda ottava della scala di un pianoforte riferita all'intonazione a 440Hz.

Questa definisce esclusivamente l'intonazione della fondamentale, da sola non è in grado di dire nulla più.

IL TIMBRO

Il timbro al contrario della frequenza, è messaggero di molte informazioni.

E' la somma della fondamentale più ulteriori frequenze armoniche, quindi multiple della fondamentale ma può anche possedere componenti inarmoniche, quindi frequenze "stonate" che possono dar luogo a temibili battimenti. In passato la distinzione tra suono e rumore era determinato rispettivamente dall'assenza o dalla presenza di inarmonici.

Il detto "stonato come una campana" è legato a questo tema. Alcune sue componenti inarmoniche eccessivamente presenti, dovuta alla complessità di progettazione delle campane dei secoli scorsi, diede luce a questo famoso modo di dire.

Per pura informazione, l'unica campana con armonici intonati è la campana Australiana, per cui vi invito a curiosare su Google.

 Qui potrei quasi chiudere questo articolo perché... le componenti armoniche seguono la scala naturale armonica. In passato l'accordatura degli strumenti seguiva questa scala che, per motivi particolarmente complessi per un solo articolo, rimando nuovamente a vostre ricerche in rete con "scala naturale armonica" e "temperamento equabile". Il temperamento equabile, questo sì, portò a modifiche a partire dal "Clavicembalo ben temperato" di Bach

Prima di ciò, avere strumenti seppur con dodici semitoni, che potessero suonare su qualsiasi tonalità era impossibile. Pertanto gli strumenti dovevano essere intonati su una sola di esse, pena il suonare con strumenti intonati tutti differentemente, magari a 432Hz, ma "stonati" tra loro.

Introducendo un lieve errore su ogni nota, dividendo la distanza tra le note in modo che ogni semitono fosse percepito equidistante l'uno dall'altro, Bach non fece altro che distribuire l'errore ovunque rendendolo di fatto poco udibile se non per un orecchio particolarmente allenato.

Questa manipolazione della scala naturale non mi pare sia vista con tanto astio ad esempio, eppure credo che proprio ciò sia stata la più grande violenza verso la natura che musicisti e compositori fecero per portare la musica a come oggi l'ascoltiamo.

Inoltre proprio l’adozione della scala temperata equabile va a compromettere la corretta intonazione di uno strumento a 432Hz; gli accordatori cromatici in vendita che aiutano il musicista a intonare il proprio strumento a 432 o 440hz, lo fanno sulla scala temperata. Conseguentemente solo il La centrale del pianoforte (l’unico intonato a 432 o 440Hz) e tutte le ottave superiori e inferiori godranno della corretta intonazione. Tutte le altre note invece subiranno lievi alterazioni che le allontaneranno dalla frequenza desiderata.

Ma mentre chi preferisce suonare con strumenti intonati a 440Hz pensa sia esclusivamente una convenzione, per chi sceglie di suonare a 432Hz solitamente è una scelta che vorrebbe mantenere nel modo più fedele possibile e quindi questo tema dovrebbe essere di assoluto rilievo.

Se foste curiosi di ascoltare uno strumento ancora intonato sulla scala naturale, vi consiglio di informarvi sulla chiesa più vicina che proporrà un concerto di organo. Strumento mastodontico, complesso quanto affascinante.

Qui vorrei citare un aneddoto. Anni fa acquistai una casa da un prete di Pinerolo, don Lino. Questo prete era così innamorato di questo strumento che mise in vendita una casa di sua proprietà per pagare una parte del costo di un nuovo organo da duemila canne in Sol. Nonostante abbia tutti e dodici i semitoni, è adeguato per suonare esclusivamente opere in Sol. 

Il timbro inoltre porta con sé enormi informazioni. Nell'opera "Pierino e il lupo" di Prokofiev, gli animali narrati, ma anche lo sparo dei fucili, sono stati distribuiti ai vari strumenti dell'orchestra, in che modo? analizzandone il timbro e assegnandoli ai protagonisti.

Com'è possibile attribuire ad un timbro una caratteristica caratteriale?

Trovando le similitudini con il timbro della voce umana in primo luogo. La voce è il vettore sonoro comunicativo più importante, non solo perché la voce veicola dei significati, ma soprattutto perché la voce è in grado, attraverso il timbro, la dinamica e la prosodia, di farci conoscere lo stato d’animo del nostro interlocutore. Non proseguo solo per limiti di spazio.

Altre volte i timbri sono associati al rumore di oggetti ad esempio per gli strumenti a intonazione indefinita come i timpani. Vantaggio di questi ultimi strumenti è proprio quella di poter essere suonati su qualsiasi tonalità.

Tutto ciò, usando come unico riferimento la frequenza della fondamentale, non sarebbe possibile.

Fatte queste precisazioni iniziali, propongo alcuni ragionamenti per illustrare un ulteriore pensiero che sintetizzo in una sola frase:

 

"se la musicoterapia è basata sulla relazione sfruttando la musica come strumento e tramite di comunicazione, preferisco avere un buon set di strumenti che siano intonati tra di loro in qualsiasi modo, perché la relazione (e non l'intonazione) è il fulcro su cui ruota il progetto musicoterapico".

 

Di seguito risponderò invece in ordine sparso ad alcune delle obiezioni più comuni.

Visto quanto su detto, anche qualora si voglia intonare uno strumento a 432Hz, il potenziale beneficio lo si avrebbe esclusivamente sulla nota che identifica la tonalità su ogni ottava. Tutte le altre note, usando il temperamento equabile, sarebbero tutte intonate diversamente. E' possibile intonare alcuni strumenti sulla scala naturale senza problemi nel caso della voce e di di tutti gli strumenti a corda senza tasti, del trombone a coulisse, del pianoforte. Nei primi due casi si possono suonare tutte le tonalità essendo appannaggio del musicista la corretta intonazione, mentre il pianoforte sarà condannato a suonare una sola tonalità. Altri strumenti come la chitarra richiederebbero anche la modifica di tutti i tasti. Ho semplificato parecchio.

 Tuttavia, anche intonando nel miglior modo i nostri strumenti, l’intonazione esatta non esiste. Esiste in matematica, ma non nella fisica. Per questo motivo le note lunghe vengono generalmente tenute con un vibrato, elemento non solo estetico ma anche funzionale. Un musicista dovrebbe sapere che nel suonare due note intonate tra di loro, tanto si scostano queste due note tra di loro, tanto più è possibile l’insorgenza di battimenti. Questi sono quindi maggiormente udibili incrementando la durata delle due o più note tenute, oppure aumentando l’errore di intonazione.

Non è possibile variare questi parametri durante un concerto, accorciare le note vorrebbe dire modificare l’opera, intonare lo strumento o gli strumenti tra di loro potrebbe rivelarsi impossibile con tale precisione.

Per tanto adottare un vibrato ci permette di tenere note lunghe, variando l’intonazione entro un certo range, maggiore di quello che stiamo discutendo e conseguentemente mascherare o eliminare i battimenti.

 C'è chi giura che la frequenza a 432Hz rispetto a quella a 440hz, sia più "dolce" per via del lieve abbassamento di frequenza. Ciò non mi pare verosimile dato che suonare a 440 trasponendo di un semitono in basso, avrebbe una caratteristica ancora più addolcente.

Come già detto se si ama la morbidezza, basta abbassare un semitono e si supera ben oltre la lieve differenza di intonazione dei 432Hz. Esistono miriadi di chitarristi che intonano le proprie chitarre anche due toni sotto, il mi grave a volte anche di più.

Se si volesse avere maggiore dolcezza, agendo sul timbro e sulle componenti armoniche, basterebbe usare una chitarra classica invece di un'acustica, corde più spesse

su un'acustica, cambiare l'equalizzazione, invece sul sax usare set up più chiusi, ance più morbide, camere più larghe, preferire il clarinetto al sax, ecc, ecc.

Su tutti gli strumenti la cura dell'attacco potrebbe essere cruciale.

Così è nato il pianoforte, per dire. Differenze che vanno ben oltre i pochi Hz di intonazione di un'accordatura a 432Hz. Quindi per me rimane suggestione. Oppure esistono persone incredibilmente sensibili a pochi Hz di differenza ma insensibili al timbro.

 Anche se è vero che gli armonici variano in base all'intonazione della fondamentale, questi devono rimanere sempre in rapporto armonico, e cioè multiplo

della fondamentale.

Dato che l'orecchio umano è principalmente in grado di riconoscere le intonazioni in relativo, affermare che di conseguenza gli armonici siano più squillanti potrebbe valere solo per i pochi dotati di orecchio assoluto che comunque troverebbero ugualmente intonati gli armonici. Nuovamente, abbassando l'intonazione di un semitono, si avrebbe un effetto ancora maggiore sugli armonici.

 Altra critica viene mossa verso interessi economici delle case farmaceutiche. Su questo punto fatico ad esprimermi, ma se devo ragionare con pensieri capitalistici "malati", sono certo che le case farmaceutiche saprebbero far uscire CD di varie frequenze e pubblicazioni successive di aggiornamento che invaliderebbero i precedenti, in modo da vendere e rivendere gli stessi CD. Venderebbero anche sistemi audio specifici, per tutti, anche per stare meglio, non solo per guarire. Un business incredibile, altro che aspirina.

 Credo che sia univocamente condiviso che non si può ridurre il rapporto umano e la sensibilità umana ad un numero che indichi la corretta intonazione e rimanere vincolati ad essa prima di dedicarsi a cose ben più importanti. Viene prima la comunicazione sotto tutti i punti di vista.

Chiunque può migliorare la propria comunicazione verbale e paraverbale per poter essere più chiaro e comprensibile, per sapersi avvicinare o anche distaccare nel momento adeguato. Avere una proprietà di linguaggio semplice ma completa significa anche saper fare, e generalmente aver fatto ragionamenti più complessi di chi possiede un linguaggio scarno. Accrescere il proprio vocabolario delle emozioni umane, ad esempio è un ottimo modo per poter entrare maggiormente in empatia col prossimo.

Ma anche studiare ulteriori strumenti musicali, migliorare quelli che già si conosce, soprattutto nell'improvvisazione. Entrambe cose che ritengo utili per sintonizzarsi con il cliente o paziente, ecc, ecc. 

Alla luce di tutto ciò ben venga un'accordatura considerata più piacevole per operare, qualsiasi essa sia, sperando sia altrettanto piacevole per il cliente e senza dimenticare che nei setting musicoterapici, spesso, gli strumenti sono usati in modo decisamente poco ortodosso.

 

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Andrea Ferroni: musicoterapista; musicista; ingegnere acustico. 

Si occupa di didgeridoo dal 2002 insegnando a suonarli e a costruirli. Ha suonato nei principali festival di musica dedicati a questo strumento. E' impegnato come formatore in Europa, Nord e Sud America e in India, in qualità di esperto in acustica e psicoacustica


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Commenti: 2
  • #1

    Luca Xodo (lunedì, 07 giugno 2021 17:28)

    Bell'articolo!
    Grazie

  • #2

    Silvia (sabato, 16 dicembre 2023 10:08)

    Articolo interessante anche per una neofita. Soprattutto la spiegazione del 432hz e 440Hz che ultimamente sembra un argomento che vada di moda