Che cos’è la Danzaterapia? Il metodo Maria Fux

Che cos'è la danzaterapia? quali sono i suoi benefici? il metodo Maria Fux esposto dalla professoressa Antonella Carpita

La danza non può esistere isolata dalla società in cui viviamo, né dai problemi quotidiani dell’uomo e, fondamentalmente, non deve essere privilegio di coloro che si definiscono dotati, bensì patrimonio dell’educazione comune come materia di grande valore estetico e formativo… la danza è nell’uomo, in qualsiasi uomo della strada, ed è necessario farla affiorare e condividerla.” (Maria Fux)

 

In queste brevi righe è custodito tutta l’essenza del vero significato della danza, una fonte inesauribile di benessere, un tema attuale di cui si parla tanto. Un benessere rivolto alla salute della persona dal punto di vista bio-psico-sociale, menzionato e portato avanti anche dal terzo obiettivo dell'Agenda Europea 2020/2030.

Per troppo tempo la danza è stata un privilegio per pochi, inaccessibile a chi non aveva delle potenzialità o possibilità, incarnava la perfezione e la bellezza (es. danza classica) attraverso le forme del corpo e del proprio movimento.

Tale concetto è stato modificato nel tempo dalla celebre danzatrice, coreografa e scrittrice Argentina Maria Fux. Da bambina comincia con la danza classica ma successivamente all’età di 15 anni se ne discosta dopo aver letto “Mi vida” di Isadora Duncan, da lì inizia un cammino prettamente creativo ed originale che la porta a spaziare tra il teatro e la danza.

 

Maria Fux, parte proprio dalla sua esperienza artistica e dalla piena consapevolezza che la danza possiede un enorme potere espressivo e comunicativo per giungere all’elaborazione di un metodo di “Danzaterapia” che si è diffuso in tutto il mondo, in grado di incontrare e far incontrare persone di qualunque età e in qualunque condizione psico-fisica attraverso la forma artistica.

 

La Danzaterapia di M. Fux si avvale di numerosissimi “Stimoli Creativi” (punti, linee, spazio, ritmo e melodia, accenti, voce, materiali, ecc.) utilizzati per guidare il corpo attraverso il movimento. Tutto ciò che ci circonda nel quotidiano diventa fonte di ispirazione per muovere il corpo, un’osservazione attenta ad esempio ci farà vedere che un fiore non sboccia mai nello stesso modo di un altro, che ha una sua forma, un suo colore, una direzione verso cui tendere, un tempo di crescita, di durata, un suo ciclo…esattamente come ognuno di noi, similitudini che ci permettono di cogliere l’originalità o meglio l’unicità che contraddistingue ogni essere vivente.

 

Il danzaterapeuta nella sua totalità (presenza, attenzione, movimento, parola) rappresenta il primo stimolo atto ad accogliere, accompagnare e contenere l’altro. La scelta di uno stimolo e non di un altro, di camminare nello spazio condiviso o di rimanere nel proprio spazio individuale, ha un valore non solo motorio ma soprattutto relazionale.

Con la qualità del movimento la danzaterapia  può incoraggiare, inibire, fermare, contenere, stimolare, alleggerire, approfondire, andare incontro, allontanarsi, etc.

E’ fondamentale che il conduttore sia consapevole degli obiettivi (riabilitativi, educativi, formativi) che si prefigge e possa trovare nello stimolo proposto uno strumento per raggiungerli.

 Oggi in Italia la Danzaterapia/Danza Creativa, viene utilizzata in diversi contesti: riabilitativi, educativi, pedagogici… divenendo un vero e proprio fulcro del benessere bio-psico-sociale.

 

PERCHE’ DANZARE?

L’obiettivo principale a cui tende la danzaterapia è un graduale e continuo cambiamento che parte da dentro per poi manifestarsi fuori dal corpo attraverso: lo sguardo, l’espressione del viso, una minore rigidità dei movimenti, una migliore flessuosità del corpo, una crescente creatività (corpo e mente), un piacere nel danzare e nel condividere il proprio mondo interiore con l’altro, una fiducia e gratificazione nel poter essere se stessi, ecc.

 

IMPORTANZA DEL CORPO

Il corpo diviene un vero e proprio strumento di comunicazione.

Ogni individuo impara a conoscere e a riconoscere il proprio corpo e le sue sensazioni (ascolto profondo) con il risultato che il proprio vocabolario motorio si amplia, manifestando una maggiore padronanza e conoscenza di sé, dello spazio proprio e di quello altrui.

 

Secondo M. Fux «Il corpo non mente mai», attraverso la semplice postura, lo sguardo, il camminare, il muoversi, lo stare con gli altri, il corpo parla di sé.

Tale tesi è stata avvalorata da tantissimi altri studiosi tra cui: Paul Watzlawick, il quale tra i suoi 5 assiomi sulla comunicazione, disse che «Non si può non comunicare», qualsiasi comportamento comunica qualcosa di noi ed è impossibile avere un non-comportamento, basta un’osservazione attenta e profonda per confermare tale presupposto.

 

La relazione con l’altro si stabilisce «nel tempo», guardando di volta in volta quella persona e scorgendo ogni volta una parte sempre nuova, attraverso il proprio movimento «si parla» senza la necessità di sapere attraverso le parole.

Il corpo attraverso il suo sentire diventa realmente una “poesia” i cui versi sono tracciati dalla unicità di ogni singolo movimento, gesto o espressione.

 

A volte nell’ambito neurologico, i miglioramenti, cambiamenti corporei non sono sempre visibili, tangibili come in qualsiasi altro contesto, i tempi spesso sono veramente lunghi e non sempre avvengono con la stessa modalità sperata ma la costanza, la pazienza ed un sentire profondo ci consente di poterli apprezzare e coglierne nel tempo i frutti. 

IMPORTANZA DELLA MUSICA

La musica è uno degli stimoli più importanti della danzaterapia di M.Fux:

«La musica viene da fuori e sta dentro di noi. E’ come un filo che si traduce in una forma nello spazio, che è come la nostra stessa vita. E’ fatta di dolcezza, odio, paure, silenzi…»

 

"Il corpo diventa realmente un grande orecchio attraverso il quale ascolta la musica e ne fa esperienza e come tale può essere utilizzato come un vero e proprio strumento musicale" (R. Benenzon).

 

Per Maria Fux è inutile cercare in continuazione nuova musica per trovare nuovi stimoli, la musica è intorno a noi, ovunque vi è musica, nell’ambiente che ci circonda, nella routine quotidiana, nel silenzio, nella parola dell’altro, tutti elementi che ci danno innumerevoli stimoli per poterci muovere, sperimentare, danzare.

 

Solitamente durante gli incontri si utilizza sempre la stessa musica o comunque pochissime, proprio per dare modo al corpo la possibilità di poterla «mangiare», di sentirne ogni più piccola variazione di poterla esplorare con il proprio corpo, ascoltandola di volta in volta senza annoiarsi ma riuscendo a scorgerci dentro una fonte inesauribile di creatività.

 

La musica ripetuta per tutta la durata dello stimolo proposto, tutto cambia, perché noi nel contempo cambiamo e quando arriva dentro il corpo non sarà mai uguale, anche se l’ascolto più volte, il movimento che genero sarà sentito da noi e visibile all’altro come unico, irripetibile ma soprattutto creativo.

 

 

 

IMPORTANZA DELLE IMMAGINI E DEI COLORI

Il corpo durante il movimento genera attraverso la musica dei punti, delle linee, da forma a delle immagini.

. Creare l’immagine che facilita il movimento diventa un vero e proprio punto di forza da cui partire, ancora di più se l’immagine viene creata e colorata insieme all’altro.

 

Tutta la metodologia di Maria Fux, potrebbe essere utilizzata come propedeutica della grammatica o della geometria, attraverso la musica il mio corpo è in grado di disegnare: punti, linee (continue, spezzate, ondulate, diritte) di poter dar forma al proprio corpo entrando in uno spazio, relazionandosi con esso e con tutte le altre forme che vi sono.

 

Basterebbe guardare un quadro di Kandisky per ritrovarci tutto questo, potremmo danzare per ore ed ore davanti a un quadro del genere, pieno di infiniti stimoli creativi (dal globale al particolare, linee di ogni genere, forme, colore).

 

IMPORTANZA DEL GRUPPO

La danzaterapia diviene realmente un mezzo di comunicazione nella misura in cui vi è un’apertura ed una capacità di “Ascolto” da parte dell’altro (singolo o gruppo).

 

L’altro non è altro che uno specchio in cui ognuno di noi si rivede, allontanandosi da qualunque genere di critica, considerandolo un prolungamento di se stessi.

 

Danzare all’interno di un gruppo rappresenta soprattutto nei casi di disabilità un punto di forza con cui percorrere un cammino insieme, con cui poter condividere le proprie emozioni, con cui affrontare e superare le proprie paure ma soprattutto con cui potersi divertire stando insieme.

 

Creare danzando all’interno del gruppo dà la possibilità al singolo di attivarsi e di attivare, investendo la propria energia si dà la possibilità al corpo di aprirsi di sperimentare nuove possibilità.

 

Quando all’interno di un gruppo si inizia a formare una egemonia di intenti, quando si inizia a parlare la stessa lingua corporea si può iniziare a pensare alla possibilità di sviluppare insieme uno spettacolo.

 

Il portare la danza fuori dai «propri spazi», attraverso uno spettacolo, diviene un momento di crescita, di condivisione con l’altro del proprio cammino dove l’incontro e non l’apparire agli occhi di chi ci osserva diventa un grande “dono”. 

 

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Antonella Carpita: Rieducatrice Motoria, danzaterapeuta, musicoterapeuta, docente sostegno infanzia. Dedida da oltre venticinque anni alla rieducazione motoria e neurologica presso centri privati e convenzionati, collabora attualmente con associazioni di musica e danza.

 

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