La musica e le emozioni nella schizofrenia: uno studio del dipartimento di psichiatria di Tokyo

Un recente studio analizza i rapporti tra la musica e le emozioni nei pazienti schizofrenici

Nella letteratura medica sono presenti da tempo moltissimi studi riguardo il rapporto tra la schizofrenia e la percezione delle emozioni.

 

Generalmente gli studi sul riconoscimento emotivo si sono basati sulla decifrazione delle emozioni a partire dalle espressioni facciali, sia in soggetti schizofrenici che in quelli che non presentavano questa patologia.

 

Recenti esperimenti si sono focalizzati sull’elaborazione degli stati emotivi a partire dalla voce: questa infatti, come sappiamo bene è un importante veicolo delle emozioni. Anche in questo caso si è constatata la difficoltà o impossibilità dei soggetti schizofrenici a trarre conclusioni funzionali da ciò che sentivano.

Lo studio qui riportato è stato condotto dal dipartimento di psichiatria di Tokyo e si è concentrato sulla possibile discriminante, da parte dei soggetti schizofrenici, di un accordo in chiave minore da uno in maggiore, e quindi vedere se riuscivano ad associare al primo una sensazione di tristezza.

 

Sono stati esposti quindi i partecipanti in modo consecutivo a due set di stimoli sonori, prima una progressione e un accordo in chiave maggiore, poi gli stessi stimoli in chiave minore.

 

I partecipanti dovevano indicare quale stimolo fosse associato con la tristezza, se il primo set, il secondo, o nessuno dei due. La gravità dei sintomi psichiatrici era indagata usando la Scala di valutazione dei sintomi positivi e negativi (PANSS)

 

I partecipanti allo studio erano 29 pazienti diagnosticati come schizofrenici e 29 volontari sani comparabili per età, sesso, e background musicale.

Alla fine dell’esperimento il 37.9% dei pazienti con schizofrenia associavano l’accordo minore alla sensazione di tristezza, in confronto al 97,9% dei soggetti di controllo, quattro pazienti sono stati diagnosticati come schizofrenici resistenti alla terapia, e tutti e quattro hanno fallito il test di riconoscimento. I pazienti che non associavano l’accordo minore alla tristezza mostravano valori significativamente più alti in tutte le sottoclassi del test PANSS.

 

Un semplice test come questo quindi consente di indagare maggiormente il rapporto tra la percezione delle emozioni e la musica in pazienti schizofrenici, e mostra una potenziale relazione tra le emozioni provocate dalla musica e i sintomi psichiatrici.

Infine è stato evidenziato anche come fosse presente  un legame tra i sintomi psichiatrici e le abilità musicali compromesse dalla patologia. 

 

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Fonte:

Abe D, Arai M, Itokawa M

 

Department of Psychiatry, Tokyo Metropolitan Matsuzawa Hospital, 2-1-1 Kamikitazawa, Setagaya-ku, Tokyo 156-0057, Japan; Schizophrenia Research Project, Tokyo Metropolitan Institute of Medical Science, 2-1-6 Kamikitazawa, Setagaya-ku, Tokyo 156-8506, Japan. leongougeon1980@gmail.com; arai-mk@igakuken.or.jp; 

 

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