Le sintonizzazioni affettive

Le sintonizzazioni sono alla base di ogni comunicazione non verbale e permettono l’armonizzazione del rapporto tra mondo interno e mondo esterno.

Secondo Stern, psichiatra e psicologo statunitense specializzato nell’infant research, le sintonizzazioni costituiscono il fondamento di qualsiasi modalità di comunicazione non verbale.

 

In musicoterapia quindi le sintonizzazioni verranno intese come la tecnica attraverso cui perseguire l’obiettivo dell’armonizzazione grazie ad una relazione terapeutica basata su parametri musicali,scopo ultimo è quello di favorire la costruzione dell’identità personale.

 

Beninteso, per armonizzazione s’intende l’esito di una serie di tecniche e processi che portano ad uno sviluppo armonico dei vari analizzatori sensoriali o organi di senso, ovvero quelli motori, cognitivi, affettivi.

 

Anche in musicoterapia viene adottata la classificazione tripartita delle sintonizzazioni in: esatte, inesatte e di tipo sinestetico.

 

Prima di esaminarle nello specifico però, occorre fare un passo indietro e analizzare le modalità percettive dell’essere umano e in particolare del bambino nelle sue prime fasi di vita.

 

Percezione modale e amodale

 

L’infante percepisce la realtà secondo due modalità che vennero definite da Stern: modale e amodale.

 

La prima è una tipologia di percezione basata sugli stessi canali percettivi: udito, vista, olfatto ec..

 

La seconda è invece indipendente dalla specificità dell’analizzatore sensoriale poiché l’immaturità del sistema nervoso del piccolo permette la percezione di uno stimolo sensoriale attraverso canali percettivi diversi.

 

Per intenderci: la percezione modale è unidirezionale, quindi vedo con gli occhi, percepisco le superfici col tatto ecc.

 

La percezione amodale invece è quella che avviene nel trasferimento sinestetico di un input, da un canale percettivo ad un altro.

Ad esempio: una bambina emette un grido di sorpresa e la madre risponde con un movimento del corpo che ne imita l’intensità emotiva e la durata. Questo tipo d’interazione viene definita transmodale poiché vengono coinvolti canali percettivi differenti.

 

La percezione amodale e di conseguenza le interazioni transmodali, sempre secondo Stern, sono a fondamento delle sintonizzazioni affettive.

 

Adesso che brevemente sono state illustrate le modalità percettive, si possono esporre le 3 categorie di cui sopra.

 

Sintonizzazioni esatte, inesatte e di tipo sinestetico

 

Abbiamo sintonizzazioni esatte nel caso di imitazioni identiche del comportamento, nel nostro caso corporeo-musicale. Allora ad una nota, arpeggio, trillo o emissione vocale corrisponderà la stessa identica risposta.

 

Questa tipologia d’interazione non crea alcun cambiamento ma può essere usata a scopo identificativo (col paziente, bambino ecc.)

 

Le sintonizzazioni inesatte stimolano la capacità di cogliere somiglianze e differenze intese come leggere variazioni. Nell’ambito della musicoterapia ci si riferisce a sfalsature di tempo, forma, intensità, ritmo.

 

Attraverso queste vengono stimolati due processi mentali,quello di comparazione e quello della creatività.Un esempio musicale calzante è quello del tema ripetuto con variazioni.

 

Infine le sintonizzazioni di tipo sinestetico sono quelle che attivano un passaggio transmodale dello stimolo percettivo.

 

È di fondamentale importanza porre attenzione alla qualità affettiva che viene espressa nel comportamento, infatti è questa che determina le sintonizzazioni sinestetiche essendo diversi gli analizzatori sensoriali.

 

Un esempio è quello di una successione di note al pianoforte eseguite con un emozione di gioia. Queste riprese e ripetute da una chitarra o un tamburo anziché la voce, rispecchieranno lo stato emotivo oltre alla linea melodica o l’esattezza delle note eseguite, poiché oggetto dell’interazione non è tanto il comportamento/suono dell’altro ma piuttosto la parte affettiva che manifesta quello stato d’animo, attraverso il comportamento.

 

Per concludere possiamo affermare che il lavoro fondato sulle sintonizzazioni è alla base tanto delle relazioni “normali” quanto di quelle terapeutiche, favorendo lo sviluppo delle funzioni del pensiero elaborativo e armonizzando il senso d’identità dell’altro, sia nel rapporto tra il suo mondo interno e il mondo esterno, che tra le varie parti del mondo interno.

 

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Bibliografia:

MUSICOTERAPIA: Postacchini, Ricciotti, Borghesi. Carocci editore

 

IL MONDO INTERPERSONALE DEL BAMBINO: Daniel Stern.

ed. Bollati Boringhieri

 

 

diritti foto di copertina: 

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