La musica può venire in nostro soccorso quando stiamo attraversando un periodo di particolare stress o quando non riusciamo a manifestare alcune emozioni. Grazie ad essa, possiamo dar spazio alle nostre parti più profonde e riconoscendole, tornare a stare bene.
Scegliete un brano, preferibilmente abbastanza lungo, almeno 4 o 5 minuti, altrimenti impostate la funzione repeat. Non importa il genere, la cosa che più conta è che sia un brano importante per voi o che comunque sentite molto vicino.
La sola indicazione tecnica da tener maggiormente in considerazione è che sarebbe meglio utilizzare una composizione che si articoli in un introduzione spoglia o lenta, che abbia un climax, un culmine emotivo e che poi ritorni al punto di partenza. Questo non dovrebbe essere un problema data l’innumerevole quantità di brani composta in questo modo.
In ogni caso alla fine di questo articolo troverete dei link di brani scelti per voi, al solo scopo esemplificativo.
Mettetevi comodi, meglio se seduti, ma potete stare anche distesi sul letto se questo vi permette di rilassarvi maggiormente.
Respirate profondamente e molto lentamente.
Ascoltate le prime note del brano, lasciatevi trasportare, qualsiasi sensazione, emozione, qualsiasi immagine vi attraversi, lasciatela fluire.
Non giudicatevi, non preoccupatevi dei segnali che il vostro corpo vi darà.
Voi siete un contenitore vuoto, attraversato da colori, ricordi, brividi, calore…
Seguite con l’immaginazione le movenze della musica, ancora all’inizio, quindi magari leggera, con pochi strumenti: Quali figure appaiono? Che sensazioni stanno affiorando?
Lasciate scorrere tutto, osservate ma non controllate ne giudicate.
Se sentite l’esigenza di muovervi, di assecondare i suoni col corpo, fatelo. Potete anche alzarvi, la musica è corpo e il corpo è musica, lasciate che questi due elementi si fondano, scioglietevi, se volete danzate, ma fatelo sempre in accordo con quello che vi indica il vostro cuore, non fate le cose a comando, non giudicatevi, questo è un momento che state dedicando a voi e alla scoperta di parti forse un pò in penombra,
a contatto con la vostra più profonda natura.
Se volete, guardatevi attorno, osservate i vostri oggetti quotidiani e notate come, sotto l’influsso della musica, questi hanno un’altra luce, come se assumessero un altro
aspetto ( magari più in linea con le emozioni che state vivendo).
Ora la musica cresce e s’innalza, ci si avvicina al climax. Le sensazioni provate cambiano? Sono sempre uguali? Forse ci sarà tensione, eccitazione o magari gioia; attesa; paura.
Non importa, qualunque sia l’emozione che la musica vi sta suscitando non scacciatela anzi vivetela appieno, cercate di stare il più possibile in quello stato d’animo ma nel momento in cui sentite che quella forza emotiva sta scemando allora non forzatela e lasciatela andar via.
Potrebbe accadere che sentiate l’esigenza di ridere o di scoppiare in un pianto liberatorio, non fermatevi ma lasciatevi trasportare fino alla fine, non abbiate timore. Questo è il segnale che avrete centrato l’obiettivo. L’emozione predominante che faticava ad uscire finalmente si è manifestata, una volta avuto il suo spazio, passando, starete meglio.
Adesso la musica va scemando, tornate a dei movimenti lenti e se vi eravate alzati, tornate a sedervi, ancora accogliete tutto quello che il vostro corpo vi suggerirà, tornate a dare attenzione al vostro respiro.
Respirate piano, profondamente e lentamente.
Alla fine di questa esperienza scrivete tutto quello che avete provato, dalle immagini ai ricordi alle sensazioni più o meno forti.
In questa fase è necessario essere quanto più sinceri con se stessi, ma senza sforzarsi eccessivamente, le cose più importanti le ricorderemo sicuramente.
Non ci sono risposte “giuste” o “sbagliate” così come non ci sono emozioni “giuste” o “sbagliate”.
Esiste solo quello che avete sperimentato.
Ripetendo più volte questa attività e arricchendo il report finale, avrete una panoramica sempre più ampia e un ventaglio d’informazioni personali sempre più dettagliato.
Infine è utile sottolineare come questa esperienza abbia un notevole impatto sul nostro vissuto quindi potrebbe essere ancora più efficace se fatta con l’ausilio di un musicoterapista professionista.
Qui di seguito 3 brani utilizzabili come spunto da cui iniziare:
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